mercoledì, luglio 16, 2014

Surrogati antipodiani

Noi siamo quel piccolo (?) gruppo di gente con la valigia. Quelli che a casa loro - che poi appunto chissa' dov'e' questa casa - ci stavano un po' stretti. Quelli che avevano voglia di partire, visitare, sperimentare in posti piu' lontani.
E quindi piu' o meno bene, piu' o meno velocemente, abbiamo accettato anche i lati meno esaltanti dell'andarsene via.

Pero' a volte capita che ti succedano cose importanti ed anche se tu non lo realizzi o non lo ammetti a te stessa, ti farebbe piacere condividerle con le persone a te piu' care. Che magari in quel preciso momento storico se ne stanno a letto dall'altra parte del mondo.
O, se ti va bene, puoi raggiungere giusto via Skype.

Allora ti guardi intorno e ti accorgi che questo sparuto gruppo di compaesani con cui condividi le tue esperienze qui agli antipodi non e' certo la tua famiglia, ma puo' essere un ottimo surrogato di essa, all'occorrenza. Ed e' bello.

Poi un giorno capita a te di essere chiamata in causa a far da surrogato. Ed e' ancora piu' bello.
E tu ce la metti davvero tutta, con tanto di consigli di trucco e vestiario fino a far finta di capire benissimo tutti quegli strani segni sulla lavagna.

Non e' la stessa cosa, destino crudele di qualsiasi surrogato, pero' speri che aver avuto una faccia amica li' con cui condividere il momento lo abbia reso almeno un po' piu' speciale. Beh, per te di sicuro lo e' stato!

Dottora!
(e comunque adesso io so come si possono rappresentare due stati con l'entranglemnent o senza e voi no. Tie')


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